Innanzi tutto partiamo dal presupposto che il genitore perfetto, così come il figlio perfetto, non esiste. Pretendere di essere perfetti significherebbe fermarsi a posizioni “statiche, immobili” senza possibilità di divenire e quindi di crescita. Il fatto stesso che tutto sia perfettibile, da un lato può sconcertarci perché non abbiamo scelte finali giuste, dall’altro può rassicurarci perché, pur ammettendo degli sbagli, è sempre possibile (o quasi) potersi migliorare, crescere ed imparare dalle esperienze fatte. Essere genitore è un percorso in divenire, fatto di ostacoli sì, ma anche di profonde gratificazioni. Quando nasce un bambino, in un certo senso nascono anche i genitori di quel bambino, che insieme sperimenteranno essere padre-figlio e madre-figlio. Sebbene esistano manuali, corsi, psicoterapeuti formati,  psicopedagogisti e molte figure professionali che possono dare suggerimento e consigli, strategie educative da applicare, diaciamocelo …ci vuole anche una dose di fortuna e comunque sia, un pizzico di imprevedibilità. 

Spesso si va avanti per tentativi ed errori, si sbaglia, ci si corregge…per poi sapere solo dopo, più avanti, se si è fatto bene o male.   Pertanto penso sia bene mettere in preventivo che la sicurezza di aver fatto bene, non l’avremmo mai. Ogni genitore è diverso da altri, così come ogni figlio è diverso da altri, per questo motivo abbiamo bisogno di flessibilità ed elasticità in un progressivo adeguarsi al dover rispondere ad esigenze sempre nuove. Oggi il contesto familiare è decisamente cambiato rispetto ad una volta, anche il concetto stesso di famiglia contempla diversi modi di essere famiglia. Oggi, sebbene molti nonni siano ancora molto presenti nelle famiglie moderne, mamma e papà più facilmente lavorano entrambi  e i figli trascorrono il tempo a scuola, perciò c’è meno distinzione tra ruoli genitoriali e la funzione educativa viene svolta dai genitori e anche dalla scuola.  Già, la scuola. Oggi in cui la scuola è a distanza, e ci troviamo a trascorrere in casa più tempo con i nostri figli, cosa è cambiato? Sicuramente il contesto che viviamo ha alimentato ansie e preoccupazioni che già fanno un po’ parte dell’essere genitore, la mancanza di riferimenti temporali e spaziali ci ha disorientati (abbiamo perso la solita routine e gli ambienti che prima frequentavamo sono venuti meno, perciò abbiamo dovuto ridefinire spazi e tempi). E là, dove prima la quotidiana routine scandiva anche i momenti di condivisione, oggi ci si trova per forza a dovere condividere un tempo lungo, indefinito con una percezione della scansione del tempo differente, rispetto a prima, e soprattutto con l’incertezza del non sapere fino a quando. Una situazione potenzialmente davvero stressante e ansiogena. I dati estratti da una ricerca effettuata dall’Università Cattolica, (La Repubblica del 2/04/2020), tuttavia esprime dati confortanti, infatti, benché si registri una maggiore irascibilità, noia e frustrazione nei figli, sembrerebbe aumentato il coinvolgimento dei genitori nella vita dei propri figli. Poiché ciò che è accaduto è accaduto e non abbiamo controllo sul  contesto, ciò che possiamo fare è comunque trarre il meglio che si possa fare dalla situazione in cui ci si trova. Quindi, cogliere l’occasione per vivere una quotidianità che non sia dello scorrere e delle frenesia dei tempi, ma uno stare con i nostri figli e condividere uno spazio fisico, ma anche emotivo, fatto di espressione anche di emozioni spiacevoli come noia, frustrazione, irritabilità per poter dare un significato anche a tali emozioni. Come genitori possiamo vivere questa esperienza come un momento di crescita, una situazione difficile da affrontare insieme ai nostri figli, non nascondendo anche di essere preoccupati e spaventati, dopo tutto non siamo dei super eroi…

Possiamo insegnare loro che le difficoltà alle volte ti colgono impreparato e possono essere assolutamente imprevedibili e al di fuori del nostro controllo… e allo stesso tempo possiamo dare prova di come le avversità si affrontino, uscendone spesso rafforzati e  resilienti! 

“Non temete i momenti difficili, il meglio viene da lì” Rita Levi Montalcini