La vita che scorre è un progetto che giorno per giorno si realizza e restituisce un senso sia a noi come esseri umani che a ciò che facciamo.
E’ attraverso i gesti semplici e quotidiani dell’ascoltarci e del dialogare anche con noi stessi, che troviamo la chiave che apre lo scrigno delle nostre confusioni emotive e mentali, ritrovando il tanto agognato sereno.
Se come ci suggerisce il proverbio, è davvero importante cercare per trovare, allora è questo l’atteggiamento quotidiano da coltivare, per scoprire e vivere la gioia nella nostra vita. Non lasciandoci travolgere dalle esperienze negative, ma cercando l’insegnamento, lo stimolo alla crescita, anche nel fallimento.
Allora, la speranza incalzerà la delusione e anche la gioia si sprigionerà dal terreno insidioso del fallimento!
Certo, tutti noi vorremmo sempre stare bene e vivere con spensieratezza la vita, ma questo non è reale, né possibile, perché siamo quotidianamente in contatto con l’errore, nostro o di qualcun altro, con la malattia grave o solo passeggera, con l’imprevisto che scombina i nostri programmi.
Gli errori, non sono etichette infamanti che testimoniano la nostra incapacità. Sono dei segnali che la realtà ci rimanda, sulla necessità di rivedere qualcosa riguardo ai nostri atteggiamenti, alle nostre idee, ai nostri comportamenti, alle nostre soluzioni, perché così le cose non quadrano, perché gli obiettivi non vengono raggiunti, oppure semplicemente, perché i costi da pagare sono troppo alti.
Gli errori non sono solo espressione di fallimento, ma anche indicazione di correzione e di crescita e mettono in moto tutta la persona, perché richiedono e attivano una forza emotiva, che può condurre ad accettarci e volerci bene, nonostante la nostra fallibilità. Proprio come dovrebbe fare un padre, col figlio. Proprio come dovrebbe fare una madre, mostrandoci con l’esempio imperfetto, la via della crescita e dell'integrazione.
Se sono orgogliosa di me, indipendentemente dalla posizione sociale o dal conto in banca, se ho imparato, mi sono rafforzata, sto bene anche in mia compagnia, probabilmente avrò un atteggiamento impregnato di buon umore, fiducia e gioia. Le cose potranno continuare ad andare bene, oppure potranno migliorare, perché io potrò sempre contare anche su di me. Questo è bello e nutriente e genera fiducia in se stessi e negli altri.
Aumentando la fiducia, l’apertura e la disponibilità alla vita, aumenterà anche la nostra sensibilità personale e la capacità di cogliere spontaneamente le cose più piccole. Sfumature, gesti, quotidianità, piccoli passi, nella nostra vita o nella vita di qualcun altro. Da questa constatazione del semplice, del bello, del puro, del vivo scaturisce spontaneamente la gioia, così come l’acqua scaturisce spontaneamente da una sorgente naturale.
E’ attraverso i gesti semplici e quotidiani dell’ascoltarci e del dialogare anche con noi stessi, che troviamo la chiave che apre lo scrigno delle nostre confusioni emotive e mentali, ritrovando il tanto agognato sereno.
Se come ci suggerisce il proverbio, è davvero importante cercare per trovare, allora è questo l’atteggiamento quotidiano da coltivare, per scoprire e vivere la gioia nella nostra vita. Non lasciandoci travolgere dalle esperienze negative, ma cercando l’insegnamento, lo stimolo alla crescita, anche nel fallimento.
Allora, la speranza incalzerà la delusione e anche la gioia si sprigionerà dal terreno insidioso del fallimento!
Certo, tutti noi vorremmo sempre stare bene e vivere con spensieratezza la vita, ma questo non è reale, né possibile, perché siamo quotidianamente in contatto con l’errore, nostro o di qualcun altro, con la malattia grave o solo passeggera, con l’imprevisto che scombina i nostri programmi.
Gli errori, non sono etichette infamanti che testimoniano la nostra incapacità. Sono dei segnali che la realtà ci rimanda, sulla necessità di rivedere qualcosa riguardo ai nostri atteggiamenti, alle nostre idee, ai nostri comportamenti, alle nostre soluzioni, perché così le cose non quadrano, perché gli obiettivi non vengono raggiunti, oppure semplicemente, perché i costi da pagare sono troppo alti.
Gli errori non sono solo espressione di fallimento, ma anche indicazione di correzione e di crescita e mettono in moto tutta la persona, perché richiedono e attivano una forza emotiva, che può condurre ad accettarci e volerci bene, nonostante la nostra fallibilità. Proprio come dovrebbe fare un padre, col figlio. Proprio come dovrebbe fare una madre, mostrandoci con l’esempio imperfetto, la via della crescita e dell'integrazione.
Se sono orgogliosa di me, indipendentemente dalla posizione sociale o dal conto in banca, se ho imparato, mi sono rafforzata, sto bene anche in mia compagnia, probabilmente avrò un atteggiamento impregnato di buon umore, fiducia e gioia. Le cose potranno continuare ad andare bene, oppure potranno migliorare, perché io potrò sempre contare anche su di me. Questo è bello e nutriente e genera fiducia in se stessi e negli altri.
Aumentando la fiducia, l’apertura e la disponibilità alla vita, aumenterà anche la nostra sensibilità personale e la capacità di cogliere spontaneamente le cose più piccole. Sfumature, gesti, quotidianità, piccoli passi, nella nostra vita o nella vita di qualcun altro. Da questa constatazione del semplice, del bello, del puro, del vivo scaturisce spontaneamente la gioia, così come l’acqua scaturisce spontaneamente da una sorgente naturale.